martedì 29 giugno 2010

Maxfield Parrish

03MaxfieldParrish31Biografia - Maxfield Parrish (25 luglio 1870 - 30 marzo 1966) pittore ed illustratore americano la cui attività si svolse nell’arco della prima metà del XX secolo. Nato a Philadelphia in Pennsylvania come Frederick Parrish successivamente adottò il nome della nonna paterna per crearsi un nome professionale. Iniziò presto a disegnare; il suo primo disegno – presente in una lettera nel quale già mostra le sue eccezionali doti – venne realizzato all’età circa di 14 anni. Il suo talento fu incoraggiato dai genitori (il padre in particolare) e anche se in un primo momento fu attratto dall’architettura, ben presto si rivolse alla pittura. La sua carriera artistica si svolse per ben cinquant’anni contribuendo a dare forma all’età d’oro dell’illustrazione ed alle future arti visive americane. Parrish muore all’età di 95 anni. La sua arte comprende l’uso di colori luminosi mediante l’applicazione di una tecnica chiamata smaltatura (glazing), effettuata mediante la stesura di strati di smalto brillante che da una sorte di luce “magica” alle sue opere.
1995DavidScheinmannphotofortheenyaal[2]Ispirazione - Molti di voi sapranno che Enya si è ispirata al alcune opere di Parrish: nel 1991 con il video di Caribbean Blue – primo singolo estratto dall’album Shepherd Moons – dove molteplici sono i riferimenti ai dipinti e alle illustrazioni dell’artista americano come Man in the Moon (1902), Mutabile Semper, Chocolate (1902), The Garden of Allah (1918) e altri; nel 1995 è stata la volta dell’album The Memory of Trees dove la cover riprende il dipinto intitolato Young King of the Black Isles  (1910), mentre altri riferimenti ricorreranno inoltre nei video Anywhere Is (1995) e On My Way Home (1996). Occorre ricordare che Enya non è stata l’unica ad ispirarsi all’arte di Parrish: nel 1959 lo scrittore americano Kurt Vonnegut con la novella The Sirens of Titan allude alla “luce” proveniente dalle cime degli alberi dipinti da Parrish; la cover dell’ottavo album di Elton John, Caribou (1974) utilizza come sfondo un quadro del pittore americano; la cover dell’album The Present del gruppo The Moody Blues (1983) presenta una variante del dipinto Daybreak (1922). Nel 1984 è stata la volta del gruppo inglese Dalis Car usare come cover del loro album The Waking Hour il celebre Daybreak (1922). Nel 1985 la cover della raccolta di fumetti del disegnatore americano Berkeley Breathed, intitolata Penguin Dreams and Stranger Things, comprende elementi tratti da The Garden of Allah (1918), Daybreak (1922) e The Lute Players (1922). La locandina del film The Princess Bride (1987) si ispira ad uno dei suoi lavori. Nel 1995, è stata la volta di Michael Jackson: il video di You Are Not Alone (1995) include alcune scene dove il cantante americano e l’ex-moglie Lisa Marie Presley danno vita al dipinto Daybreak (1922).
MaxfieldParrishDaybreak192215Curiosità – Nel maggio del 2010 il dipinto Daybreak (1922) è stato venduto a New York dalla casa d’aste Christie’s per ben 5.2 milioni di dollari. Ultimi proprietari dell’opera sono stati l’attore americano Mel Gibson e l’ex moglie; quest’ultima se lo era aggiudicato nel 2006 ad una cifra maggiore rispetto l’attuale. Il quadro era precedentemente incluso nella collezione privata di James Jannard che lo aveva comprato in un’asta da Sotheby’s nel 1996.

Fonti: Maxfield Parrish Online (include i più importanti siti riguardante il pittore e le sue opere), Lussuosissimo.com, Wikipedia
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